L’intervista è stata realizzata da Anna Chiavacci
Convincere i ragazzi che leggere è divertente dovrebbe essere una priorità perché la lettura, ricreativa forma la persona come nessun altro insegnamento può fare, da’ un’apertura mentale , un allargamento di orizzonti inimmaginabile. La letteratura dona un tipo di stimolo all’immaginazione che non ha eguali anche a livello neurologico e, purtroppo, l’Occidente si sta muovendo verso un futuro dittatoriale nei fatti, se non nella forma, e i lettori, come sempre, sono pericolosi. Sono però anche gli unici che ci possono salvare!
Che personaggio avresti voluto impersonare da bambino?
Il dottor Dolittle, un naturalista, un esperto di animali, di cui ho letto il grosso libro, perché già all’epoca amavo leggere molto, e mi è rimasto impresso di quest’uomo la genialità che non riusciva a contenere, debordante e l’accettazione della sua personalità, così particolare, così effervescente ed estrosa e la sua incessante ricerca dello sconosciuto. Lui riusciva a capire il linguaggio animale e ne carpiva i segreti, il modo in cui loro vedevano e vivevano la vita e questa è anche la prima molla per un lettore: la voglia di scoprire la vita anche degli altri, come è, come può essere vissuta.
Che bambino eri a scuola e cosa rimane nell’adulto di oggi?
Ero un appassionato lettore anche se a quei tempi la lettura non era molto popolare tra i compagni. Per il resto faccio un esempio: un giorno, avevo otto anni, la maestra parlò delle elezioni politiche e io pensai che non ci doveva volere molto ad amministrare bene una nazione, bastava un po’ di buon senso, una persona onesta, di cuore che vuol fare le cose perbene. Mi venne allora in mente di fondare un partito politico chiamato “Potere ai Piccoli” che, semplicemente facesse in maniera onesta e giusta quello che serviva agli abitanti di un paese, ma non ebbi grande successo! Crescendo mi sono un poco ricreduto, ma quella mentalità lì del puntare in alto, anche troppo… nel caso di un bambino delle elementari, di non aver paura dei progetti grandi e cercare di costruirli un pezzo per volta, mattone dopo mattone è una caratteristica che mi è rimasta dentro fin da bambino.
Che passioni hai?
La tecnologia, Cartoni e fumetti giapponesi, i radioamatori… cose curiose, strane a cui mi avvicino e scopro tutto un mondo e anche degli amici.